Testo di sintesi

Frequentando il corso di "Storia delle Cose: Anatomia e Antropologia degli oggetti" del Professor Marchis, presso il Politecnico di Torino, ci è stata data la possibilità di scrivere un blog riguardante un oggetto artificiale a nostra scelta; nel mio caso, tale scelta è ricaduta su Vene ed Arterie artificiali. 

Il modello del sistema cardiovascolare, composto da cuore, vene, arterie e capillari, è per la sua complessità uno dei più colpiti da malattie nel corpo umano; soprattutto nel mondo occidentale, infarti e complicazioni dovute a patologie legate a questo sistema sono la causa principale di morte tra gli adulti. Per cercare di migliorare le condizioni di vita delle persone soggette a rischi cardiaci, ed aumentare quindi i successi delle operazioni relative a queste patologie, uno dei metodi migliori è l'utilizzo di vene ed arterie artificiali. Esse hanno storia ultracentenaria, dato che un loro antenato veniva utilizzato già nella prima guerra mondiale, ma solo recentemente, grazie al progresso scientifico in diversi campi, si sono potute migliorare così tanto da fornire una valida alternativa ai metodi tradizionali di intervento; fino al recentissimo passato infatti, nelle operazioni chirurgiche in cui verranno utilizzate vene ed arterie artificiali, venivano preferiti i più rodati metodi in uso da diversi anni. Ovviamente, essendo una tecnologia relativamente nuova ed ancora in via di sviluppo, presentano ancora diversi rischi, che per ora ne hanno limitato il campo di applicazione e soprattutto il numero di interventi in cui sono state utilizzate; questo fa sì che le industrie del settore sanitario non se ne siano ancora interessate, in quanto in questa fase di sperimentazione ospedaliera i costi sono ancora troppo grandi rispetto ai possibili guadagni. La maggior parte delle ricerche viene perciò compiuta in ambito universitario e ospedaliero, quindi con fondi inferiori rispetto a quelli che si otterrebbero da aziende interessate, ma con risultati nondimeno soddisfacenti: in pochi anni sono stati effettuati svariati interventi che hanno portato l'attenzione della stampa sulla nuova tecnologia, e si dispone già di una letteratura specifica relativamente ampia, cui si devono aggiungere i brevetti depositati durante il periodo di rodaggio. Numeri, grafici e statistiche riguardanti vene ed arterie artificiali diventano sempre più abbondanti, grazie alla mole di ricerche compiute in merito, e la loro veloce diffusione è riscontrabile anche in campi non strettamente legati alla medicina, quali la letteratura, la musica, il cinema ed i fumetti; qui ovviamente non sono tanto le caratteristiche vere e proprie di queste tecnologie ad interessare, quanto più il loro concetto ed i simboli ad esse legate, la nuova forma che il sistema cardiovascolare e più in generale il corpo umano possono assumere. Appare infatti ovvio come le nuove scoperte in campo di materiali e processi di costruzione di vene ed arterie aprano scenari del tutto inimmaginabili fino a qualche anno fa; grazie alla struttura ibrida naturale-artificiale, che si basa su una scaffalatura sintetica su cui vengono innestate cellule staminali cardiovascolari autologhe, si possono letteralmente creare nuove vene con efficienza assimilabile a quella delle controparti del tutto naturali. Essendoci diverse possibili varianti di vene ed arterie artificiali nel mondo, una definizione che ne delimiti con decisione un tipo particolare ancora non esiste, anche se sicuramente ci sono delle parole chiave comuni ad ogni diverso processo di costruzione, in quanto il terreno in cui si opera rimane comunque lo stesso; perciò è possibile cercare di creare un vero e proprio ABC che descriva in pochi passi i concetti fondamentali di questa nuova tecnologia, pronta a cambiare il mondo della medicina come lo conosciamo oggi.

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